Stiamo coprendo The Nevers settimanalmente. Qui trovate la recensione del pilot, qui quella del secondo episodio, qui quella del terzo e qui quella del quarto. Attenzione: SPOILER 

Puntata strana, la cui visione ma mi ha più volte portata a chiedermi se avessi saltato una parte, o addirittura se avessi perso un intero episodio. 

I personaggi di punto in bianco parlano del Galanthi come se non avessero fatto altro dal primo episodio, gli equilibri interni all’istituto si sono riconfigurati repentinamente senza che ne venissero mostrate le dinamiche, e di colpo Amalia e il dottore cedono alla passione senza che nulla avesse funzionato da preludio a un ritorno di fiamma, fiamma che va detto è più simile a quella di un cerino bagnato che al fuoco che divampa inarrestabile. Era dai tempi di Dexter e Hannah che non vedevo una coppia così male assortita e priva di alchimia. (De)merito soprattutto di una pessima scelta di casting (Zackary Momoh), là dove Laura Donnelly fa comunque il suo. Non posso fare a meno di pensare che ad interpretare il dottore sarebbe stato perfetto Jeremy Norton.

the nevers

In puntata ci sono delle cose buone e altre meno buone. Per mia sorpresa, tra queste ultime, va inserita la regia di Joss Whedon solitamente impeccabile e aggraziato nel rendere ogni scena fluida e chiara, mentre qui lascia invece un’impronta di confusione nel confezionare l’intero episodio. Questo disordine rispecchia in parte il machiavellico e inutilmente tortuoso piano messo a punto da Maladie il cui fine è quello di portare il caos nelle strade di Londra e, nel mentre, farsi credere morta. È stato più interessante assistere all’accennato lato investigativo della vicenda che non al suo completo dispiego.

Nella puntata precedente avevamo capito che la cronista fosse la villain sotto mentite spoglie, e in effetti  l’abbigliamento caratteristico di Maladie è né più, né meno che un costume di scena. Ma sarà anche una personalità, o meglio un personaggio in cui Sarah entra ed esce all’occorrenza? Perché nell’interpretare la giornalista ha dimostrato di essere lucida, presente a sé stessa e fluente nel linguaggio della cosiddetta società civile, segno che le sue facoltà cognitive sono tutt’altro che compromesse. La mia speranza è che a questo punto Amy Manson abbia la possibilità di cimentarsi in un ruolo che non seppellisca la sua bravura sotto strati di trucco e parrucco.

Il centro narrativo di Hanged è dunque nel tentativo di salvare Maladie da parte di Pennance, il cuore generoso ed empatico dell’ensemble. Ho apprezzato molto il fatto che l’episodio abbia seguito solo la vicenda del team perdente, mentre quello vittorioso ha operato off screen. Di sicuro questa puntata non aveva bisogno di un’altra linea narrativa, e il tentativo di salvare Maladie dalla forca – e contestualmente rifiutare la brutalità dell’esecuzione pubblica – è un modo efficace per rimarcare quella la linea di discrimine che oppone due comunità anche a livello morale ed etico, non solo in base a “normali” e “toccati”.

Note

Amalia non capisce la lingua in cui cantava Mary, eppure nel terzo episodio, parlando a ruota libera sotto l’influsso del turn di Desiréè, dice proprio che per qualche motivo Mary è la voce del Galanthi.

Quelle di Pennance stanno anticipando un po’ alla volta le invenzioni del ventesimo e ventunesimo secolo. Manca poco e arriverà a internet e agli smartphone.

 

 

 

 



Players è un progetto gratuito.

Se ti piace quello che facciamo, puoi supportarci (o offrirci una birra) comprando musica, giochi, libri e film tramite i link Amazon che trovi negli articoli, senza nessun costo aggiuntivo.

Grazie!
, , , ,
Mara Ricci

Serie tv, Joss Whedon, Jane Austen, Sherlock Holmes, Carl Sagan, BBC: unite i puntini e avrete la mia bio. Autore e redattore per Serialmente, per tenermi in esercizio ho dedicato un blog a The Good Wife.

Similar Posts
Latest Posts from Players